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La ripresa post Covid è stata faticosissima. La paura dei contatti, il disorientamento, la necessità di rispettare le regole della “fase 2” in tutti gli ambiti lavorativi e sociali.
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Anche le nostre attività e servizi, tentano la ripresa: La sanificazione, gli adempimenti, la programmazione…..
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Per gli studi medici, i protocolli sono
rigidissimi. Oltre alle dovute misure con i dispositivi di sicurezza
(mascherine, guanti, camici, visiere) anche regole per la gestione degli
appuntamenti: visite distanziate di n.1 ora, misurazione della
temperatura, registro delle presenze, sanificazione continua, gestione
dei casi, formazione “non ecclettica” del personale.
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Aggiungiamo gli adempimenti strutturali
cioè quelle modifiche e integrazioni alla struttura, necessari per il
contenimento della trasmissione del virus. Si tratta di schermi, icone,
percorsi, sedute distanziate, ecc. ecc.
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Non ultimo, la difficoltà a soddisfare le
richieste ricevendo 1 paziente ogni ora per evitare assembramento e
l’impossibilità di ricevere due specialisti perché condividono la stessa
sala d’attesa. Questo ha fatto sì che potessimo partire non il 18
maggio, data ufficiale della fase 2, ma a fine giugno e ancora con tante
incertezze.
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E’ doveroso un ringraziamento alla
dott.ssa Isabella Cacace che ha provveduto a tutto, non solo in tempi
brevissimi, ma anche con i migliori materiali e disinfettanti. La sua
disponibilità è disarmante, nonostante le oggettive difficoltà, non ha
mai messo in dubbio la ripresa delle visite mediche per Cure della
Strada.
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Eppure, nonostante tutto, la gioia di
riprendere è stata enorme. Il ritorno alla normalità, la ripresa dei
contatti, le esperienze dei nostri medici, tutto ha comunicato unione,
sinergia, entusiasmo, convergenza al progetto “Cure della Strada”, come
se non si fosse mai interrotto.
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Questo è il motivo che alimenta il nostro
impegno, che fa sì che la salita non ci spaventa, che ci fa guardare
avanti e non indietro. Questo il motivo che ci fa annunciare le nostre
prossime azioni:
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- Ripresa delle visite mediche
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- Arruolamento di nuovi specialisti
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- Contatti con la Diocesi che vuole dedicarci un articolo
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- Programmazione del lancio di “farmaco sospeso”
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- Arruolamento di nuovi soci
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- Programmazione di visite oculistiche con camper in Settembre
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- Collaborazione con altre associazioni
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Silvana Natale Resp.legale
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- Lettera del presidente
- Il nostro progetto
- Notizie in breve
- Nuovi Progetti
- Come garantiamo la trasparenza.
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CoronaVirus: cronaca di una pandemia!
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Il 31 dicembre 2019, la Commissione Sanitaria Municipale
della città di Wuhan, popolosa metropoli di 11 milioni di abitanti nella
provincia di Hubei, nella Cina centrale, ha segnalato all’Oms un
focolaio di casi di polmonite ad eziologia ignota con quadro
radiografico a vetro smerigliato.
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L’epidemia è esplosa in poche settimane in modo esponenziale
e dall’epicentro i casi sono stati esportati in altre città cinesi e
fuori dalla Cina.
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Il 9 gennaio 2020, il China CDC (Center for Disease Control)
ha identificato e sequenziato quale agente eziologico dell’epidemia un
nuovo ceppo di Coronavirus, che non era mai stato trovato prima negli
esseri umani, denominato provvisoriamente “novel 2019 Coronavirus” o
2019-nCoV.
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Il 20 gennaio la National Health Commission cinese (massima
istituzione sanitaria nel Paese) ha confermato che il nuovo virus si può
trasmettere da uomo a uomo, il che ne fa un virus potenzialmente capace
di creare una pandemia.
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L’epidemia ha iniziato a svilupparsi tra quanti avevano
frequentato il Mercato Ittico Huanan della città di Wuhan: un mercato di
prodotti ittici dove oltre al pesce fresco e ai frutti di mare vengono
esposti e venduti animali vivi, domestici e selvatici, quali volatili,
conigli, maiali, pipistrelli, serpenti, tassi, porcospini, zibetti,
molti dei quali noti come riserve di virus. Presso tale mercato il virus
avrebbe subito una mutazione che gli ha consentito di passare da un
animale serbatoio ancora sconosciuto all’uomo e poi di trasmettersi ad
altri umani (“salto di specie” o “spillover”).
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Anche in casi precedenti di gravi epidemie influenzali erano
in gioco nuove varianti virali che dal serbatoio animale si erano
adattate all’uomo: la SARS nel 2002 dai pipistrelli agli zibetti e poi
all’uomo, nel 2009 l’influenza A H1N1 (aviaria) dagli uccelli ai suini e
da questi all’uomo, nel 2012 la MERS dai pipistrelli ai dromedari e poi
all’uomo.
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Non è ancora chiaro in quale specie si sia originato il
nuovo Coronavirus. Le analisi genetiche suggeriscono che i pipistrelli
siano i suoi ospiti originali, dato il suo stretto legame con altri
coronavirus che circolano in questo mammifero, tuttavia un altro animale
(probabilmente presente al mercato ittico di Wuhan) ha agito da ospite
intermediario (transfert) tra pipistrelli e umani. L’ipotesi dei
serpenti, nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe
ricombinato e poi passato all’uomo per ingestione, è poco accettata dato
che i Coronavirus hanno infettato sinora solo mammiferi e uccelli e non
ci sono evidenze che possa svilupparsi in altre specie animali. I
micidiali salti di specie dei virus possono verificarsi più facilmente
nei mercati di animali vivi diffusi in Asia e in Africa, detti “wet
market” (“mercati bagnati”) per l’abbondante quantità di acqua usata per
ripulire i pavimenti: in questi luoghi si vendono animali vivi di ogni
tipo (anche selvatici) destinati all’alimentazione umana, in condizioni
igieniche scadenti per l’estremo affollamento e l’eccessiva promiscuità
tra animali, alimenti e uomo, che possono creare un mix epidemiologico
esplosivo: spesso gli animali sono macellati e scuoiati sul posto, col
rischio di diffondere goccioline di sangue e liquidi organici nell’aria e
infettare cibi e bevande, mentre mani non pulite possono toccare e
contaminare la merce. Inoltre un fattore di rischio è collegato al
consumo, collegato a questi mercati, della “bushmeat”, letteralmente
“carne da cespuglio”, la selvaggina tropicale (scimmie, roditori,
uccelli, rettili) che è una fonte di cibo classica nelle culture di
popolazioni di Asia, Africa e Sudamerica.
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I contagi a Wuhan sarebbero iniziati tra la seconda metà di
ottobre e la prima metà di novembre 2019, ma è stato a dicembre 2019 che
il virus ha manifestato una forte accelerazione nella capacità di
propagazione, avendo probabilmente acquisito una maggiore rapidità ed
efficienza di trasmissione.
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Il nuovo Coronavirus cinese è stato denominato
dall’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si
occupa della designazione e della denominazione di tutti i virus,
“SARS-CoV-2” ovvero “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” e
la malattia che provoca “Covid-19” dove “Co” sta per corona, “vi” per
virus, “d” per disease e “19” per l’anno in cui si è manifestata.
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L’epidemia esplose in poche settimane in modo esponenziale e
dall’epicentro i casi sono esportati in altre città cinesi. Il 7
gennaio 2020 le massime autorità sanitarie cinesi, i Centers for Desease
Control (CDC) cinesi, identificarono il nuovo Coronavirus, della stessa
famiglia di quello della SARS, provvisoriamente chiamato 2019-nCoV, mai
trovato prima negli esseri umani, come agente causale del focolaio di
casi di polmonite registrati a Wuhan, rendendone nota la sequenza
genomica e confermandone la trasmissibilità da uomo a uomo.
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Il 28 gennaio venne registrato in Vietnam il primo contagio
avvenuto al di fuori della Cina. Il 30 gennaio 2020 il Direttore
generale dell’OMS dichiarò il focolaio internazionale da nuovo
Coronavirus un’Emergenza di Sanità Pubblica di Rilevanza Internazionale.
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In quello stesso giorno, l’Istituto Superiore di Sanità
(ISS) italiano confermò i primi due casi nel nostro Paese: due turisti
cinesi in vacanza a Roma ricoverati all’Ospedale Spallanzani.
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Il 21 febbraio ci fu il primo caso “autoctono”, a
trasmissione locale, in Italia, a Lodi. L’impennata di casi fu
rapidissima in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna.
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Il 3 marzo 2020 tutte le Regioni italiane presentavano almeno un caso di SARS-CoV-2.
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Dal 9 marzo l’Italia entrò in lockdown per decreto presidenziale.
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L’11 Marzo 2020 l’Oms dichiarò lo stato di pandemia da COVID-19.
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Attualmente siamo a oltre 10 milioni di casi distribuiti in tutti i Paesi del mondo con oltre 500mila morti.
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Il nostro progetto
E' disponibile la brochure che raccoglie tutte le notizie relative al nostro progetto.
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Potete scaricarla seguendo il link seguente:
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A proposito di COVID-19....
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Abbiamo chiesto al dott. Costantino
Astarita di parlarci del Covid-19 . In particolare dell’azione del Covid
sul cuore, della possibile attenuazione della potogenicità del virus e
qualche riflessione su come l’ Organizzazione Mondiale della Sanità
abbia gestito la pandemia.
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Il dr Astarita ha due talenti.
Innanzitutto è un cardiologo esperto e aggiornato, inoltre ha la
capacità di esprimere concetti scientifici in modo estremamente semplice
e comprensibile. Dunque chi più di lui, può correttamente aggiornarci.
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L'articolo è consultabile al seguente indirizzo:
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http://curedellastrada.org/2020/06/29/5073/
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Covid-19 in Penisola sorrentina
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Sono stati una quarantina i casi di Covid-19 in Penisola
sorrentina, 5 purtroppo i nostri concittadini che non ce l’hanno fatta.
Sono numeri, confrontati con i dati nazionali, che dimostrano che la
Penisola ha tenuto, ma dietro ogni numero c’è la storia di una famiglia,
tanta paura, ansia, dolore, disperazione, rimpianto. E’ per rispetto a
questa tragedia che abbiamo il dovere di non sottovalutare il Covid-19,
spinti dal comprensibilissimo desiderio di buttarci tutto alle spalle.
La situazione tranquilla che viviamo ora è frutto dei sacrifici che
abbiamo fatto, quarantena, distanziamento, mascherine, igiene. Ma
dobbiamo rassegnarci all’idea che il SARS-CoV-2 con buona probabilità
diventerà endemico e dovremo convivere con la sua presenza nella
comunità e la possibilità di scoppio ogni tanto di piccoli focolai
locali. Una convivenza che sarà difficile soprattutto in
autunno-inverno, quando dovremo comunque fronteggiare l’epidemia da
virus influenzale, e ignoriamo gli effetti della interazione tra i due
virus. Il nostro mantra deve essere “consapevolezza, cautela e
prudenza”. Il che significa avere cura della salute propria e degli
altri. Oggi sappiano che il Coronavirus più si replica, cioè più trova
individui suscettibili da contagiare, più aumenta la sua carica e dunque
i suoi danni. Non dobbiamo permetterglielo. Dobbiamo stare attenti. Il
mancato rispetto del divieto di assembramenti, la scarsa risposta della
popolazione all’invito allo screening sierologico e a scaricare l’app
Immuni per il tracciamento, la resistenza dichiarata ai vaccini,
denotano un atteggiamento di rifiuto del problema. Non possiamo
permettercelo. E’ il momento di iniziare una nuova stagione. Quella in
cui la salute del singolo è la salute di tutti. Questo è l’insegnamento
che ci deve lasciare tutto questo dolore. Questo il tributo dovuto ai
34mila Italiani che il maledetto Covid si è portato via.
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Nuovi specialisti aderiscono al nostro progetto...
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Annunciamo che tre nuovi specialisti hanno aderito alla mission di Cure della Strada:
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La dott.ssa Ilaria Ciullo, diabetologa
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Il dr Antonio Parisi Neurologo
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La dott.ssa Rosalia Maresca Psicologa
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Nuovi Progetti
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ll progetto “Prenditi cura di me”
intende offrire servizi di utilità e dignità ai “fratelli della
strada”, grazie a donatori volontari. Si può donare e condividere il
proprio tempo, le proprie idee, le proprie opportunità, la propria
professionalità a servizio dei più deboli che, sono Sacramento di Cristo
vivo. Il Signore infatti, ha scelto gli ultimi per manifestarsi.
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L’iniziativa non ha scopo pubblicitario ma
rappresenta un’opportunità di crescita cristiana e sociale. Diventa
infatti, un’operazione culturale che intende coltivare i valori
cristiani in chi dona e in chi riceve. Intende inoltre, creare ponti tra
gli organi assistenziali di zona, e i donatori volontari, al fine di
essere ispirati e conformati ai comuni valori.
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Condizioni per il protocollo di intesa:
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– Offre i servizi in modo completamente gratuito e li descrive in modo dettagliato
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– Organizza a proprie spese risorse materiali e umane da investire
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– Indica i tempi, le date di realizzazione e la scadenza degli stessi
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– Accoglie le indicazioni associative per identificare i destinatari
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– Accetta di essere inserito nella bacheca di “Cure della Strada”
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– Partecipa a n. 2 incontri di formazione cristiana organizzati dall’Associazione
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– Inserisce nella propria bacheca i servizi offerti al fine educativo e di crescita sociale
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– Trasmette l’offerta agli organi assistenziali di zona con priorità alla Caritas diocesana
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– Identifica i destinatari su indicazione della Caritas diocesana e degli altri organi assistenziali di zona
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– Organizza n.2 incontri di formazione
cristiana al fine di identificare e coltivare i valori cristiani dietro
ogni opera di bene
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– Elenca i volontari nella bacheca dei servizi in ordine alfabetico
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Offre n.60 manicure e pedicure
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da effettuarsi in due lunedì, con trenta appuntamenti giornalieri, da gen.2020 a mar 2020 (dicembre escluso)
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Offre n.60 tagli di capelli maschili
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da effettuarsi in due lunedì, con 30 appuntamenti giornalieri, da ott.2019 a marzo 2020 (dicembre escluso)
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BIBLIOLIBRERIA INDIPENDENTE
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Offre Intrattenimento musicale, teatrale, culturale agli ospiti della casa di riposo S. Antonio tutti i mercoledì dalle 16.00 alle 18
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Offre ogni mese 1 cena x 2 “fratelli della strada”
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Come garantiamo la trasparenza
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Cari amici, sostenitori, soci e medici,
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la trasparenza è il filo conduttore di tutto l’operato di Cure della Strada.
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Sul sito, in "info e contatti", alla voce "Opuscolo" è possibile visionare l’intero progetto associativo e lo Statuto che lo disciplina.
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In "chi siamo" alla voce “Incarichi e nomine” i nomi dei responsabili e i ruoli assegnati.
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Stessa trasparenza per gli specialisti arruolati, visionabili nella voce "visite mediche".
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Non ultimo è “trasparente” l’operato dell’Associazione Cure della Strada.
Grazie al sapiente e paziente lavoro dell’Ing. Michele Fucito, esperto
informatico, è stato elaborato gratuitamente un minuzioso database, un vero e proprio registro informatico di tutto ciò che si opera in Cure della Strada.
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Prevede anche un giornalino web su cui si pubblicano news, commenti, programmi.
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Tutte le richieste di visite specialistiche vengono inserite nel database.
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I medici hanno una pw individuale per accedervi ed in tempo reale visualizzare le visite in attesa richieste.
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E’ obbligatorio inserire la data di prenotazione che, per trasparenza, costituisce diritto di priorità.
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Ad ogni visita sarà rilasciata una
ricevuta da un blocchetto con numerazione progressiva indicante il nome e
cognome del paziente, l’importo volontario donato per la visita con
mensione della Specialistica e la firma del medico o di un responsabile
dell’associazione.
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Tale importo sarà inserito nel data
base unitamente al n. di ricevuta corrispondente, la data di emissione e
completato dei dati anagrafici del paziente.
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Ciascuno specialista può verificare in
qualsiasi momento che il n. delle visite richieste corrisponda
esattamente a quelle effettuate e registrate, non solo di sé, ma anche
dei colleghi.
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Il totale complessivo è aggiornato entro 5-10 minuti dall’inserimento dei dati.
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Sempre per “trasparenza” ogni
specialista accede a tutte le informazioni dei colleghi, conosce i
titoli, le esperienze curricolari e l'incarico ricoperto. I nominativi e
i dati personali sono protetti secondo le vigenti leggi.
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Tutto il ricavato delle visite mediche
sosterrà progetti a vantaggio dei “fratelli della strada”, in accordo e
su suggerimento della Caritas diocesana nella persona del suo
presidente p.t. don Mimmo Lionetti.
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E’ stato subito chiarito agli addetti
ai lavori ed esposto al pubblico il giorno della inaugurazione il 16
febbraio 2019, la scelta di unire risorse umane e materiali e
convogliarle a realtà che operano da sempre sul territorio, conoscono
situazioni e persone, ad inizio o integrazione di sforzi già
concretizzati.
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Ovviamente, per trasparenza anche questa fase dell’intera opera sarà resa nota pubblicamente e documentata.
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Caro Ing. Fucito, non smetteremo mai di
ringraziarla. Lei ci ha permesso “con un clic” di concretizzare la
trasparenza dei nostri intenti.
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Qualche schermata del nostro database
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