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N. 7 - 31 luglio 2020
E' stata dura !

La ripresa post Covid è stata faticosissima. La paura dei contatti, il disorientamento, la necessità di rispettare le regole della “fase 2” in tutti gli ambiti lavorativi e sociali.

Anche le nostre attività e servizi, tentano la ripresa: La sanificazione, gli adempimenti, la programmazione…..

Per gli studi medici, i protocolli sono rigidissimi. Oltre alle dovute misure con i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, camici, visiere) anche regole per la gestione degli appuntamenti: visite distanziate di n.1 ora, misurazione della temperatura, registro delle presenze, sanificazione continua, gestione dei casi, formazione “non ecclettica” del personale.

Aggiungiamo gli adempimenti strutturali cioè quelle modifiche e integrazioni alla struttura, necessari per il contenimento della trasmissione del virus. Si tratta di schermi, icone, percorsi, sedute distanziate, ecc. ecc.

Non ultimo, la difficoltà a soddisfare le richieste ricevendo 1 paziente ogni ora per evitare assembramento e l’impossibilità di ricevere due specialisti perché condividono la stessa sala d’attesa. Questo ha fatto sì che potessimo partire non il 18 maggio, data ufficiale della fase 2, ma a fine giugno e ancora con tante incertezze.

E’ doveroso un ringraziamento alla dott.ssa Isabella Cacace che ha provveduto a tutto, non solo in tempi brevissimi, ma anche con i migliori materiali e disinfettanti. La sua disponibilità è disarmante, nonostante le oggettive difficoltà, non ha mai messo in dubbio la ripresa delle visite mediche per Cure della Strada.

Eppure, nonostante tutto, la gioia di riprendere è stata enorme. Il ritorno alla normalità, la ripresa dei contatti, le esperienze dei nostri medici, tutto ha comunicato unione, sinergia, entusiasmo, convergenza al progetto “Cure della Strada”, come se non si fosse mai interrotto.
Questo è il motivo che alimenta il nostro impegno, che fa sì che la salita non ci spaventa, che ci fa guardare avanti e non indietro. Questo il motivo che ci fa annunciare le nostre prossime azioni:
- Ripresa delle visite mediche
- Arruolamento di nuovi specialisti
- Contatti con la Diocesi che vuole dedicarci un articolo
- Programmazione del lancio di “farmaco sospeso”
- Arruolamento di nuovi soci
- Programmazione di visite oculistiche con camper in Settembre
- Collaborazione con altre associazioni
Silvana Natale Resp.legale
In questo numero
  • Lettera del presidente
  • Il nostro progetto
  • Notizie in breve
  • Nuovi Progetti
  • Come garantiamo la trasparenza.
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Dott.ssa Isabella Cacace
  • News in bacheca
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CoronaVirus: cronaca di una pandemia!

Il 31 dicembre 2019, la Commissione Sanitaria Municipale della città di Wuhan, popolosa metropoli di 11 milioni di abitanti nella provincia di Hubei, nella Cina centrale, ha segnalato all’Oms un focolaio di casi di polmonite ad eziologia ignota con quadro radiografico a vetro smerigliato.
L’epidemia è esplosa in poche settimane in modo esponenziale e dall’epicentro i casi sono stati esportati in altre città cinesi e fuori dalla Cina.
Il 9 gennaio 2020, il China CDC (Center for Disease Control) ha identificato e sequenziato quale agente eziologico dell’epidemia un nuovo ceppo di Coronavirus, che non era mai stato trovato prima negli esseri umani, denominato provvisoriamente “novel 2019 Coronavirus” o 2019-nCoV.
Il 20 gennaio la National Health Commission cinese (massima istituzione sanitaria nel Paese) ha confermato che il nuovo virus si può trasmettere da uomo a uomo, il che ne fa un virus potenzialmente capace di creare una pandemia.
L’epidemia ha iniziato a svilupparsi tra quanti avevano frequentato il Mercato Ittico Huanan della città di Wuhan: un mercato di prodotti ittici dove oltre al pesce fresco e ai frutti di mare vengono esposti e venduti animali vivi, domestici e selvatici, quali volatili, conigli, maiali, pipistrelli, serpenti, tassi, porcospini, zibetti, molti dei quali noti come riserve di virus. Presso tale mercato il virus avrebbe subito una mutazione che gli ha consentito di passare da un animale serbatoio ancora sconosciuto all’uomo e poi di trasmettersi ad altri umani (“salto di specie” o “spillover”).

Anche in casi precedenti di gravi epidemie influenzali erano in gioco nuove varianti virali che dal serbatoio animale si erano adattate all’uomo: la SARS nel 2002 dai pipistrelli agli zibetti e poi all’uomo, nel 2009 l’influenza A H1N1 (aviaria) dagli uccelli ai suini e da questi all’uomo, nel 2012 la MERS dai pipistrelli ai dromedari e poi all’uomo.
Non è ancora chiaro in quale specie si sia originato il nuovo Coronavirus. Le analisi genetiche suggeriscono che i pipistrelli siano i suoi ospiti originali, dato il suo stretto legame con altri coronavirus che circolano in questo mammifero, tuttavia un altro animale (probabilmente presente al mercato ittico di Wuhan) ha agito da ospite intermediario (transfert) tra pipistrelli e umani. L’ipotesi dei serpenti, nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all’uomo per ingestione, è poco accettata dato che i Coronavirus hanno infettato sinora solo mammiferi e uccelli e non ci sono evidenze che possa svilupparsi in altre specie animali. I micidiali salti di specie dei virus possono verificarsi più facilmente nei mercati di animali vivi diffusi in Asia e in Africa, detti “wet market” (“mercati bagnati”) per l’abbondante quantità di acqua usata per ripulire i pavimenti: in questi luoghi si vendono animali vivi di ogni tipo (anche selvatici) destinati all’alimentazione umana, in condizioni igieniche scadenti per l’estremo affollamento e l’eccessiva promiscuità tra animali, alimenti e uomo, che possono creare un mix epidemiologico esplosivo: spesso gli animali sono macellati e scuoiati sul posto, col rischio di diffondere goccioline di sangue e liquidi organici nell’aria e infettare cibi e bevande, mentre mani non pulite possono toccare e contaminare la merce. Inoltre un fattore di rischio è collegato al consumo, collegato a questi mercati, della “bushmeat”, letteralmente “carne da cespuglio”, la selvaggina tropicale (scimmie, roditori, uccelli, rettili) che è una fonte di cibo classica nelle culture di popolazioni di Asia, Africa e Sudamerica.

I contagi a Wuhan sarebbero iniziati tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre 2019, ma è stato a dicembre 2019 che il virus ha manifestato una forte accelerazione nella capacità di propagazione, avendo probabilmente acquisito una maggiore rapidità ed efficienza di trasmissione.
Il nuovo Coronavirus cinese è stato denominato dall’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione di tutti i virus, “SARS-CoV-2” ovvero “Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2” e la malattia che provoca “Covid-19” dove “Co” sta per corona, “vi” per virus, “d” per disease e “19” per l’anno in cui si è manifestata.

L’epidemia esplose in poche settimane in modo esponenziale e dall’epicentro i casi sono esportati in altre città cinesi. Il 7 gennaio 2020 le massime autorità sanitarie cinesi, i Centers for Desease Control (CDC) cinesi, identificarono il nuovo Coronavirus, della stessa famiglia di quello della SARS, provvisoriamente chiamato 2019-nCoV, mai trovato prima negli esseri umani, come agente causale del focolaio di casi di polmonite registrati a Wuhan, rendendone nota la sequenza genomica e confermandone la trasmissibilità da uomo a uomo.

Il 28 gennaio venne registrato in Vietnam il primo contagio avvenuto al di fuori della Cina. Il 30 gennaio 2020 il Direttore generale dell’OMS dichiarò il focolaio internazionale da nuovo Coronavirus un’Emergenza di Sanità Pubblica di Rilevanza Internazionale.
In quello stesso giorno, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) italiano confermò i primi due casi nel nostro Paese: due turisti cinesi in vacanza a Roma ricoverati all’Ospedale Spallanzani.
Il 21 febbraio ci fu il primo caso “autoctono”, a trasmissione locale, in Italia, a Lodi. L’impennata di casi fu rapidissima in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna.
Il 3 marzo 2020 tutte le Regioni italiane presentavano almeno un caso di SARS-CoV-2.
Dal 9 marzo l’Italia entrò in lockdown per decreto presidenziale.
L’11 Marzo 2020 l’Oms dichiarò lo stato di pandemia da COVID-19.

Attualmente siamo a oltre 10 milioni di casi distribuiti in tutti i Paesi del mondo con oltre 500mila morti.

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Il nostro progetto

E' disponibile la brochure che raccoglie tutte le notizie relative al nostro progetto.
Potete scaricarla seguendo il link seguente:

Notizie in breve

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A proposito di COVID-19....

Abbiamo chiesto al dott. Costantino Astarita di parlarci del Covid-19 . In particolare dell’azione del Covid sul cuore, della possibile attenuazione della potogenicità del virus e qualche riflessione su come l’ Organizzazione Mondiale della Sanità abbia gestito la pandemia.
Il dr Astarita ha due talenti. Innanzitutto è un cardiologo esperto e aggiornato, inoltre ha la capacità di esprimere concetti scientifici in modo estremamente semplice e comprensibile. Dunque chi più di lui, può correttamente aggiornarci.
L'articolo è consultabile al seguente indirizzo:

http://curedellastrada.org/2020/06/29/5073/

Covid-19 in Penisola sorrentina

Sono stati una quarantina i casi di Covid-19 in Penisola sorrentina, 5 purtroppo i nostri concittadini che non ce l’hanno fatta. Sono numeri, confrontati con i dati nazionali, che dimostrano che la Penisola ha tenuto, ma dietro ogni numero c’è la storia di una famiglia, tanta paura, ansia, dolore, disperazione, rimpianto. E’ per rispetto a questa tragedia che abbiamo il dovere di non sottovalutare il Covid-19, spinti dal comprensibilissimo desiderio di buttarci tutto alle spalle. La situazione tranquilla che viviamo ora è frutto dei sacrifici che abbiamo fatto, quarantena, distanziamento, mascherine, igiene. Ma dobbiamo rassegnarci all’idea che il SARS-CoV-2 con buona probabilità diventerà endemico e dovremo convivere con la sua presenza nella comunità e la possibilità di scoppio ogni tanto di piccoli focolai locali. Una convivenza che sarà difficile soprattutto in autunno-inverno, quando dovremo comunque fronteggiare l’epidemia da virus influenzale, e ignoriamo gli effetti della interazione tra i due virus. Il nostro mantra deve essere “consapevolezza, cautela e prudenza”. Il che significa avere cura della salute propria e degli altri. Oggi sappiano che il Coronavirus più si replica, cioè più trova individui suscettibili da contagiare, più aumenta la sua carica e dunque i suoi danni. Non dobbiamo permetterglielo. Dobbiamo stare attenti. Il mancato rispetto del divieto di assembramenti, la scarsa risposta della popolazione all’invito allo screening sierologico e a scaricare l’app Immuni per il tracciamento, la resistenza dichiarata ai vaccini, denotano un atteggiamento di rifiuto del problema. Non possiamo permettercelo. E’ il momento di iniziare una nuova stagione. Quella in cui la salute del singolo è la salute di tutti. Questo è l’insegnamento che ci deve lasciare tutto questo dolore. Questo il tributo dovuto ai 34mila Italiani che il maledetto Covid si è portato via.

Dott. Carlo Alfaro
Carlo-Alfaro
Nuovi specialisti aderiscono al nostro progetto...

Annunciamo che tre nuovi specialisti hanno aderito alla mission di Cure della Strada:
La dott.ssa Ilaria Ciullo, diabetologa
Il dr Antonio Parisi Neurologo
La dott.ssa Rosalia Maresca Psicologa
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Dott.ssa Ilaria Ciullo
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Dott.ssa Rosalia Maresca
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Dott. Antonio Parisi

Nuovi Progetti

ll progetto “Prenditi cura di me intende offrire servizi di utilità e dignità ai “fratelli della strada”, grazie a donatori volontari. Si può donare e condividere il proprio tempo, le proprie idee, le proprie opportunità, la propria professionalità a servizio dei più deboli che, sono Sacramento di Cristo vivo. Il Signore infatti, ha scelto gli ultimi per manifestarsi.
L’iniziativa non ha scopo pubblicitario ma rappresenta un’opportunità di crescita cristiana e sociale. Diventa infatti, un’operazione culturale che intende coltivare i valori cristiani in chi dona e in chi riceve. Intende inoltre, creare ponti tra gli organi assistenziali di zona, e i donatori volontari, al fine di essere ispirati e conformati ai comuni valori.

Condizioni per il protocollo di intesa:

Il donatore
– Offre i servizi in modo completamente gratuito e li descrive in modo dettagliato
– Organizza a proprie spese risorse materiali e umane da investire
– Indica i tempi, le date di realizzazione e la scadenza degli stessi
– Accoglie le indicazioni associative per identificare i destinatari
– Accetta di essere inserito nella bacheca di “Cure della Strada”
– Partecipa a n. 2 incontri di formazione cristiana organizzati dall’Associazione

l’Associazione
– Inserisce nella propria bacheca i servizi offerti al fine educativo e di crescita sociale
– Trasmette l’offerta agli organi assistenziali di zona con priorità alla Caritas diocesana
– Identifica i destinatari su indicazione della Caritas diocesana e degli altri organi assistenziali di zona
– Organizza n.2 incontri di formazione cristiana al fine di identificare e coltivare i valori cristiani dietro ogni opera di bene
– Pubblicizza i servizi
– Elenca i volontari nella bacheca dei servizi in ordine alfabetico

Partecipa anche tu!

ESTETICA ANDREW
Offre n.60 manicure e pedicure
da effettuarsi in due lunedì, con trenta appuntamenti giornalieri, da gen.2020 a mar 2020 (dicembre escluso)
ANDREW BARBERSHOP
Offre n.60 tagli di capelli maschili
da effettuarsi in due lunedì, con 30 appuntamenti giornalieri, da ott.2019 a marzo 2020 (dicembre escluso)
BIBLIOLIBRERIA INDIPENDENTE
Offre Intrattenimento musicale, teatrale, culturale agli ospiti della casa di riposo S. Antonio tutti i mercoledì dalle 16.00 alle 18
RISTORANTE BUFALITO
Offre ogni mese 1 cena x 2 “fratelli della strada”

Come garantiamo la trasparenza

Cari amici, sostenitori, soci e medici,
la trasparenza è il filo conduttore di tutto l’operato di Cure della Strada.

Sul sito, in "info e contatti", alla voce "Opuscolo" è possibile visionare l’intero progetto associativo e lo Statuto che lo disciplina.
In "chi siamo" alla voce Incarichi e nomine i nomi dei responsabili e i ruoli assegnati.
Stessa trasparenza per gli specialisti arruolati, visionabili nella voce "visite mediche".

Non ultimo è “trasparente” l’operato dell’Associazione Cure della Strada. Grazie al sapiente e paziente lavoro dell’Ing. Michele Fucito, esperto informatico, è stato elaborato gratuitamente un minuzioso database, un vero e proprio registro informatico di tutto ciò che si opera in Cure della Strada.
Prevede anche un giornalino web su cui si pubblicano news, commenti, programmi.

Tutte le richieste di visite specialistiche vengono inserite nel database.
I medici hanno una pw individuale per accedervi ed in tempo reale visualizzare le visite in attesa richieste.
E’ obbligatorio inserire la data di prenotazione che, per trasparenza, costituisce diritto di priorità.
Ad ogni visita sarà rilasciata una ricevuta da un blocchetto con numerazione progressiva indicante il nome e cognome del paziente, l’importo volontario donato per la visita con mensione della Specialistica e la firma del medico o di un responsabile dell’associazione.
Tale importo sarà inserito nel data base unitamente al n. di ricevuta corrispondente, la data di emissione e completato dei dati anagrafici del paziente.
Ciascuno specialista può verificare in qualsiasi momento che il n. delle visite richieste corrisponda esattamente a quelle effettuate e registrate, non solo di sé, ma anche dei colleghi.
Il totale complessivo è aggiornato entro 5-10 minuti dall’inserimento dei dati.

Sempre per “trasparenza” ogni specialista accede a tutte le informazioni dei colleghi, conosce i titoli, le esperienze curricolari e l'incarico ricoperto. I nominativi e i dati personali sono protetti secondo le vigenti leggi.
Tutto il ricavato delle visite mediche sosterrà progetti a vantaggio dei “fratelli della strada”, in accordo e su suggerimento della Caritas diocesana nella persona del suo presidente p.t. don Mimmo Lionetti.
E’ stato subito chiarito agli addetti ai lavori ed esposto al pubblico il giorno della inaugurazione il 16 febbraio 2019, la scelta di unire risorse umane e materiali e convogliarle a realtà che operano da sempre sul territorio, conoscono situazioni e persone, ad inizio o integrazione di sforzi già concretizzati.
Ovviamente, per trasparenza anche questa fase dell’intera opera sarà resa nota pubblicamente e documentata.
Caro Ing. Fucito, non smetteremo mai di ringraziarla. Lei ci ha permesso “con un clic” di concretizzare la trasparenza dei nostri intenti.
Qualche schermata del nostro database
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