Rassegna Grandi In Concerto, 2a edizione – 16 maggio 2025 2°concerto GENTLE SAX – BUON APPETITO COL CIBO DELLA CULTURA, ECCO IL PRIMO PIATTO! – 1a Parte

Dopo il trionfale GENTLE SAX il dado ormai è tratto, non si può che migliorare.
Per la seconda tappa – sarebbe la stata la terza, ma il concerto CRESCENDO, che si sarebbe tenuto a Massalubrense, per motivi tecnico-organizzativi viene rimandato.
E’ il 16 maggio e siamo al centro storico di Sant’Agnello, precisamente nel rione Angri, presso il Santuario della S.S. Annunziata nel rione Angri, questa sera abbiamo un Ensemble di Chitarre e Mandolini.
I protagonisti di questa serata sono Francesco Abbruzzese e Vincenzo Staiano delle classi di chitarra, guidate dal Maestro Daniele Aiello; Roberto Fattore e Cristian Liotti delle classi di mandolino, guidate dal Maestro Paolino Coppeto, oltre alla danzatrice Miriam Bagno, ai quali vanno i complimenti e i ringraziamenti per la perfetta riuscita di stasera.
Oltre a loro si ringrazia tutta l’amministrazione, in particolare il Sindaco Antonino Coppola, il Vice Sindaco Maria Russo e l’Assessore Marcello Aversa per l’impeccabile accoglienza; si ringrazia il Parroco don Francesco Iaccarino e tutta la comunità del Gonfalone per l’affetto costante e il meraviglioso Santuario curato e impreziosito anche nei particolari.
Vivissimi complimenti ai docenti M°Daniele Aiello e M°Paolino Coppeto e alla dirigente Lella Cappiello per la serenità che si respira nelle relazioni prima ancora che nelle esibizioni.
Un immenso grazie alla Ma Emma Innacoli, dimostratasi ancora una volta una grande professionista di vita e di talenti.
CORDIS CORDE ha inizio con Partita n.3 per mandolino solo di Francesco Lecce, violinista napoletano. Di lui si sa molto poco, salvo che è un compositore di scuola napoletana. Tra il 1750 e il 1799, e per l’ultima volta nel 1806, il suo nome compare più volte come uno dei violinisti della Cappella del Tesoro di San Gennaro, oltre ad essere un membro dell’orchestra del Teatro San Carlo.
Il secondo brano è Preludio n.4 del ben più noto chitarrista e polistrumentista brasiliano Heitor Villa-Lobos.
In gioventù comincia a suonare il violoncello e il clarinetto, per poi dedicarsi al sassofono e al pianoforte. Tuttavia sarà un altro strumento a dargli il successo come compositore e innovatore: la chitarra.
Per quanto riguarda questo strumento studia sui vari metodi scritti nell’Ottocento da vari autori, tra cui il Maestro Andrès Segovia, rinomato come il miglior chitarrista dell’epoca.
Il Preludio n.4 fa parte dei Cinque Preludi per chitarra, composti tra il 1939 e il 1940, ed è un omaggio all’Indio del Brasile, cioè allo stesso Villa-Lobos, soprannominato anche L’Indio in frac per via delle sue origini indigene da parte di madre, ma anche per il suo stile competitivo, che fonde elementi della musica popolare brasiliana con la musica colta occidentale.
Del resto sembra che Villa-Lobos stesso apprezzi molto questo appellativo, che sottolinea la sua singolare combinazione di elementi tradizionali e innovazione.
Il terzo brano, Piccola gavotta, introduce un personaggio molto importante nell’ambito del mandolino. Parliamo di Raffaele Calace, appartenente a una famiglia di liutai, il cui laboratorio prosegue tuttora grazie al nipote Raffaele Calace jr.
Diventato ben presto un virtuoso di questo strumento, si diploma al Regio Conservatorio di Napoli a pieni voti; ha tra l’altro l’enorme merito di elevare il ruolo del mandolino nella musica classica.
Compone circa duecento pezzi per mandolino, tra cui dei concerti di assolo per mandolino e composizioni per mandolino insieme ad altri strumenti.
Con suo fratello Nicola diventano anche produttori di strumenti nella famiglia del mandolino napoletano, tra l’altro modernizzando quest’ultimo, ampliando la cassa armonica ed estendendo la tastiera fino al foro del suono per aumentarne la gamma.
Da Piccola Gavotta si passa ad eseguire Julia Florida.
Julia Florida è una delle composizioni più celebri del chitarrista e compositore paraguaiano Agustìn Barrios Mangoré.
Mangoré è uno dei grandi maestri storici della chitarra: la sua figura si colloca, nel panorama generale dell’arte latino-americana, accanto a quella dei massimi musicisti, scrittori e poeti che hanno saputo riunire, nella loro opera, l’eredità della tradizione europea e gli aspetti vitali delle culture originarie dei paesi in cui erano nati e nel caso di Barrios di tutto il continente.
Scritta nel 1938, Julia Florida rappresenta un capolavoro di lirismo e sensibilità nella letteratura per chitarra classica. Composto durante la residenza in Costa Rica, è dedicato a Julia Martínez, una sua giovane allieva alla quale è molto affezionato. Il titolo evoca la freschezza, la giovinezza e la fioritura, temi ricorrenti nella poetica di Barrios.
Julia Florida, pubblicata postuma, diviene ben presto uno dei pezzi più amati del suo repertorio.
Al termine di questa esecuzione torniamo al mandolinista Raffaele Calace con due suoi brani, Bolero e Serenata malinconica, decisamente coinvolgenti.
Da Raffaele Calace ci si sposta in un territorio decisamente classico, con l’opera RV532 – Andante dal concerto in Sol maj per due mandolini e orchestra di Antonio Vivaldi, soprannominato il prete rosso per via dei suoi capelli.
Vivaldi contribuisce significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solista, e della tecnica del violino e dell’orchestrazione. Il suo vastissimo catalogo comprende numerosi concerti, sonate e composizioni di musica sacra.
Le sue opere influenzano numerosi compositori del suo tempo, tra cui uno dei geni massimi del barocco, J.S.Bach; le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino, conosciuti come Le Quattro stagioni, celebre esempio di musica a programma. Come per molti compositori barocchi, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica cadono nell’oblio. Solo grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo come Alfredo Casella, G.F.Malipiero e numerosi altri, il suo nome e le sue opere tornarono celebri, facendolo diventare uno dei compositori più noti ed eseguiti.
L’espressione Andante dal concerto Il Sol Maggiore RV532 si riferisce al movimento Andante, che fa parte del Concerto per due mandolini in Sol Maggiore, RV 532; in particolare, si tratta di una trascrizione per chitarra di questo movimento e fa parte della raccolta L’estro armonico, una delle opere più celebri di Vivaldi. Questa raccolta contiene dodici concerti per orchestra d’archi, con diverse combinazioni di strumenti solisti. 
L’Andante è il secondo movimento del concerto e si caratterizza per il suo carattere lento e lirico; la trascrizione per chitarra permette di apprezzare la melodia e l’armonia del brano anche con uno strumento diverso dagli originali.
A questo punto si torna a Villa-Lobos con il suo Studio n.11 in Mi min. Tratto dai Dodici Studi per chitarra, pubblicato per la prima volta da Max Eschig, Parigi, nel 1953, è uno studio di arpeggi e accordi, che prevede difficili allungamenti della mano sinistra e un’insolita enfasi sull’uso del pollice della mano destra.
Terminata questa esecuzione viene ripreso Raffaele Calace con la sua opera n.186, Notturno cielo stellato.
Segue seconda parte.

Autore: Luca Isaja

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