Rassegna Grandi In Concerto, 2a edizione – 16 maggio 2025 2°concerto GENTLE SAX – BUON APPETITO COL CIBO DELLA CULTURA, ECCO IL PRIMO PIATTO! – 2a Parte

Dopo lo splendido Notturno cielo stellato, passiamo dunque a An Malvina del chitarrista e compositore slovacco Casparus Josephus Mertz
La fama di Mertz è dovuta soprattutto al suo virtuosismo esecutivo, che lo porta a suonare in vari paesi europei.
Ha scritto almeno 150 numeri d’opera più tantissime composizioni inedite e postume. Si ricordano soprattutto le composizioni per chitarra e pianoforte e per sola chitarra, nell’ambito delle quali rientra Al Malvina, e soprattutto i notturni e le fantasie, tra le quali compare l’Elegia, un’opera che secondo molti musicisti è la composizione che ha segnato più di tutte il romanticismo della chitarra.
Mertz fa parte, insieme a Giulio Regondi e Napoléon Coste, della triade romantica della chitarra, strumento che è sopravvissuto in tutto il periodo romantico grazie a queste personalità. Lo stile compositivo e le armonie di Mertz si improntano nella prima parte della sua vita su uno stile classico, ma in seguito su uno stile decisamente più romantico e con armonie elaborate, uno stile quasi pianistico che solo lui stesso riusciva a eseguire nel modo migliore, impressionando tutti, anche perché, contrariamente a gran parte dei suoi contemporanei, segue i modelli pianistici di Chopin, Mendelssohn, Schubert e Schumann, piuttosto che quelli classici di Mozart e Haydn o quelli operistici di Rossini.
E veniamo all’esecuzione successiva, Napoli, una tarantella del mandolinista napoletano Eduardo Mezzacapo, nato nel 1832.
Già da giovanissimo Mezzacapo si appassiona enormemente allo strumento divenendone notevolmente esperto; all’età di vent’anni parte con la sua famiglia per la Francia, dove viene rapidamente riconosciuto dai musicisti francesi come virtuoso di questo strumento e anzi compositore a pieno titolo, dirigendo tra l’altro varie orchestre, come quella del Casinò di Cannes, presso il salone del Granduca di Meclemburgo, dove ottiene un immenso successo.
Insegna tra l’altro mandolino privatamente, ma ben presto la sua fama diventerà tale da non poter più riuscire a tenere testa al numero sempre crescente di persone che aspirano a essere suoi allievi, per cui fonderà la Ecòle Françoise de Mandoline, dove oltre al mandolino impartisce lezioni di chitarra, proseguendo l’attività di insegnante fino al 1898, anno della sua morte. La nascita della Ecòle si inserisce in un momento storico estremamente favorevole, compreso all’incirca tra il 1880 e il 1920, in cui il mandolino viene riscoperto dopo un periodo piuttosto lungo di oblio divenendo estremamente popolare: tutti vogliono suonarlo, perché è maneggevole ed è di facile accompagnamento.
Oltre a essere compositore è anche interprete, fonda un quartetto di mandolinisti francesi, tra cui Gabriel Leone. Grazie alle sue molteplici attività – le sue esibizioni e il suo insegnamento – diviene molto presto il mandolinista più importante del suo tempo, contribuendo oltretutto all’ascesa del mandolino come strumento orchestrale.
Morto prima dell’avvento della tecnologia di registrazione, i lavori del suo quartetto vengono registrati tra il 1905 e il 1910; il brano qui eseguito viene edito nel 1907 dalla casa discografica Pathè nel 1907 – n.catalogo 6526.
Il penultimo brano è Alla veneziana – Duet No. 5 for 2 Mandolins in G Maj. Alla Venezia del violinista napoletano Emanuele Barbella (N.1718-M.1777). Virtuoso violinista, nel 1753 è primo violino al Teatro Nuovo di Napoli e dal 1761 fino alla morte componente dell’orchestra del Teatro San Carlo. Duet No.5 rientra tra i suoi numerosi lavori eseguiti, ad esempio l’opera buffa Elmira Generosa del 1753, Tinna Noonna, una ninna nanna per violino e basso, oltre a due concerti, svariati duetti per mandolino, compreso quello qui eseguito, e molto altro.
Dopo aver ascoltato e ri-scoperto dei musicisti classici, tra napoletani e stranieri, il brano che conclude Cordis Corde è invece un brano moderno, Cavatina del contemporaneo Stanley Myers, (N.Birmingham, 1930-M. Londra, 1993).
Considerato uno dei padri della musica da film, con oltre sessanta colonne sonore all’attivo, inizia la sua carriera compositiva collaborando alla produzione di colonne sonore di film gialli/horror del produttore Peter Walker, quali Nero criminale – le belve sono tra noi, e La casa del peccato mortale. Il successo lo raggiungerà proprio con Cavatina, una composizione scritta originariamente per pianoforte.
Cavatina viene inizialmente registrata nel 1970 dal chitarrista australiano John Williams, che lo esegue con la chitarra classica, inserendo questa versione nel suo Lp Changes del 1971; sarà proprio Willams a consigliare a Myers di riscrivere il brano per chitarra, consiglio che eseguirà, oltre ad allungare anche la durata di questa splendida canzone.
Cavatina viene utilizzata per la prima volta nel film La ragazza con il bastone – The Walking Stick, 1970 – e riproposta otto anni dopo nel film Il cacciatore, che consacrerà definitivamente al successo il brano. Nel 1973 la cantante inglese Cleo Laine ne scrive le parole e Cavatina diventa una canzone, He Was Beautiful; accompagnata dalla chitarra di Williams, verrà pubblicata nel 1976 su 45gg su Rca Victor, catalogo n. PB 9199.
Grazie al successo del film Il cacciatore, la versione strumentale del brano realizzata da Williams scala le classifiche musicali inglesi, raggiungendo la Top 20, aprendo la strada a numerose reinterpretazioni e inserimento in numerosi altri film, tra cui Jarhead del 2005.
Cordis Corde non poteva terminare in modo migliore; numerosi i riconoscimenti nonché le offerte per la causa che tanto coraggiosamente Cure della Strada porta avanti.
Che dire? Alla prossima pietanza!

Autore: Luca Isaja

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